È gente molto separata l'una dall'altra nella robba; tra loro non è signore alcuno, e tutti quei che sono d'una stirpe vanno insieme. Abitano quivi due sorti di lingue, una parte de' quali si chiamano di Capoques e l'altra di Han. Tengono per usanza quei che si conoscono, quando si veggono di tempo in tempo, avanti che si parlino star meza ora piangendo, e dipoi quello che è visitato s'alza prima e dona all'altro tutto quello ch'egli possiede, e colui lo riceve e indi a poco se ne va con quella robba: e alcune volte, dipoi che l'hanno ricevuta, se ne vanno senza dir parola. Altri strani costumi e usanze hanno, ma io ho contate le piú rare e le piú principali, per passare avanti a quello che a noi avenne.
Dipoi che Dorante e Castiglio ritornarono all'isola, raccolsero tutti i cristiani, che stavano alquanto sparsi, e se ne trovarono in tutto quattordeci. Io, come ho detto, stavo dall'altra parte in terra ferma, ove i miei Indiani mi aveano menato e dove mi avea presa una grande infermità, che già, se alcuna cosa mi avesse data speranza di vivere, quella bastava per levarmela in tutto. E come i cristiani lo seppero, diedero ad un Indo la manta di martori che avevamo tolta al cacico, come per avanti s'è detto, perché li menasse dove io era a vedermi: e cosí ne vennero dodeci, perché gli altri due stavano tanto deboli che non s'assicurarono a menarli seco. I nomi di que' che allora vennero sono questi: Alonso del Castiglio, Andrea Dorante, Diego Dorante, Valdeviesso, Estrada, Tostado, Caves Gottieres, Esturiano cherico, Diego di Huelva, Estevanico il nero, Betines; e venuti che furono a terra ferma, trovarono un altro de' nostri, chiamato Francesco del Leon.
| |
Capoques Han Dorante Castiglio Indiani Indo Alonso Castiglio Andrea Dorante Diego Dorante Valdeviesso Estrada Tostado Caves Gottieres Esturiano Diego Huelva Estevanico Betines Francesco Leon
|