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      Non vi vedemmo montagne, in tutto quel paese, per tutto il tempo che vi stemmo. Quegl'Indi ci dissero che piú avanti erano altri popoli, chiamati Camoni, che vivono verso la costa, i quali avevano uccisa tutta la gente che veniva nella barca di Pignalosa e Telliz, e che tutti erano cosí deboli e languidi che, ancorché gli ammazzassero, non si difendevano in modo alcuno, e cosí gli finiron tutti: e ci mostraron robe e armi loro, dicendoci che la barca stava quivi a traverso. Questa è la quinta barca che mancava al conto, percioché di quella del governatore già dicemmo che il mare se la portò, e quella del contatore e de' frati era stata veduta gettata a traverso nella costa, ed Esquivel ce ne raccontò il fin loro; le due ove andavamo Castiglio, io e Dorante, già abbiamo detto come all'Inda di Malfato si ci erano affondate.
      Dipoi che ci fummo mutati di luogo, de lí a due dí ci raccomandammo a Dio nostro Signore e ce ne andammo fuggendo confidandoci che, quantunque la stagione fusse già tarda e le tune si finivano, nondimeno co' frutti che rimanevano ne' campi saremmo potuti andar gran parte del paese. E andando cosí quel primo giorno, con molto timore che gl'Indi ci avessero a seguire, vedemmo alcuni fumi, e andando verso quelli doppo vespero vedemmo un Indo, che come ci vidde se ne fuggí senza volerci aspettare. Noi gli mandammo appresso il nero, e colui, come lo vidde solo, l'attese. Il nero gli disse che noi andavamo a cercar quella gente che facean quei fumi, e colui rispose che quivi vicino eran le lor case, e che egli vi ci guiderebbe: e cosí lo seguimmo, ed egli andò correndo a dar aviso come noi andavamo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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