E cosí, doppo l'avergli informati e ammaestrati di quanto doveano fare, se ne ritornarono e ci lasciarono con quelli, i quali, tenendo bene a memoria quello che coloro avean detto, ci cominciarono a trattare con la medesima riverenza e rispetto che gli altri.
E fummo con essi tre giornate, e ci menarono dov'era molta gente, e avanti che arrivassimo diedero aviso a coloro come noi andavamo, e dissero di noi tutto quello che gli altri avean loro insegnato e vi aggiunsero molto piú, perché tutta questa gente indiana è molto amica di novelle, e sono gran bugiardi, e tanto piú quando vi va qualche loro interesse. Quando noi arrivammo vicino alle case, uscí tutto il popolo a riceverci con molto piacere e festa, e tra le altre cose duoi de' lor fisici ci diedero due zucche, e d'allora in poi cominciammo a portar zucche con noi, e aggiungemmo all'autorità nostra questa cerimonia, che con quelle genti è molto grande. Quelli che ci aveano accompagnati saccheggiarono le case, ma, essendo le case molte ed essi pochi, non poterono portarsene ogni cosa, ma ne lasciarono perdere la metà. E di qui per le falde del monte ce ne andammo, mettendoci per la terra adentro piú di cinquanta leghe, in fine delle quali trovammo quaranta case, e tra le altre cose che ci diedero ebbe Andrea Dorante un sonaglio grosso e grande di rame, dove era un volto intagliato, e mostravano di tenerlo in grande stima, dicendo che l'aveano avuto da altri loro vicini: e dimandatili donde coloro l'avessero avuto, dissero che l'aveano portato di verso la tramontana, e che quivi valea molto ed era tenuto in molto pregio.
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Andrea Dorante
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