E quei che portavano archi non comparivano tra noi altri, ma se ne andavano separati per la montagna a cercar cervi, e la sera quando venivano ne portavano per ciascun di noi cinque o sei, e molti uccelli e quaglie e altre cacciagioni; e finalmente quanto tutte quelle genti prendeano ce lo metteano inanzi, senza che essi ardissero di pigliarne né toccarne per se stessi alcuna cosa, ancorché si morissero di fame, che cosí l'aveano in costume da che venivano con noi altri, se prima noi non lo benedicevamo. Le donne portavano molte stuore, delle quali ci facevano case, a ciascuno la sua separatamente, e con tutta la gente conosciuta da lui; e quando ciò era fatto, noi comandavamo che si arrostissero quei cervi e quelle lepri e tutto quello che aveano preso, il che si facea molto presto, in alcuni forni che a tale effetto essi faceano. E di tutte noi pigliavamo primieramente un poco, e il rimanente davamo al principale della gente, che lo spartisse tra tutti loro: e come ciascuno avea avuta la parte sua, se ne venivano a noi che la soffiassimo e benedicessimo, che altrimenti non avrebbono avuto ardir di mangiarne. E molte volte menavamo con noi tre e quattromila persone, onde era molto il travaglio nostro d'avere a soffiare e benedire il mangiare e bere di ciascuno di loro; e d'ogni altra lor cosa che volean fare ci venivano a dimandar licenzia, che si può considerare quanto fusse il fastidio che ne ricevevamo. Le donne ci portavano davanti le tune, i ragni, i vermi e tutto quello che poteano avere, percioché, se ben si fussero morte di fame, non avrebbono mangiato cosa alcuna che non l'avessero avuta di nostra mano.
| |
|