Costoro medesimi ci menarono ad alcune pianure in fine di quelle montagne: vennero molta gente di lontano a riceverci, come i passati, e diedero poi tanta robba a quei che erano con noi che, per non poterla portare, ne lasciarono la metà. E noi dicemmo a quegli Indi che l'avevano portata che se la ripigliassero, perché non si perdesse, ed essi ci risposero che per niente non lo farebbono, che non era usanza loro, dipoi che una volta aveano offerta la cosa, ritornarsela poi a pigliare, e cosí la lasciarono perdere.
A costoro noi dicemmo che volevamo andare verso dove il sole si colca, e ci dissero che per quei luoghi stava la gente molto lontana. Noi comandammo che mandassero a far loro intendere come noi andavamo, ed essi si scusarono come meglio poterono, dicendo che coloro eran loro nemici e che non avrebbono voluto che noi vi fossimo andati; ma non avendo ardimento di far contra la volontà nostra, vi mandarono due donne, l'una loro e l'altra che di quei lor nemici teneano prigione: e mandarono queste perché le donne possono negoziare, se ben tra gli uomini è guerra. E noi le seguimmo e ci fermammo in un luogo dove era determinato che l'aspettassimo, ma esse tardarono 5 giorni a tornare, e gli Indi diceano che non doveano trovar gente. Noi dicemmo che ci menassero verso la tramontana, e ci risposero il medesimo, cioè che per quei luoghi non vi era gente se non molto di lunge, e che non vi era che mangiare, né vi si trovava acqua: e con tutto questo noi ci ostinammo e dicemmo che di là volevamo andare, ed essi tuttavia si scusavano del meglio modo che potevano.
| |
|