E cosí seguimmo il viaggio nostro, e attraversammo tutta la terra finché uscimmo al mar del Sur d'ostro, e non bastò a distorcene il timore che ci aveano posto della gran fame che avevamo da passare, come veramente la passammo per tutte le diciassette giornate che ci aveano detto. Per tutte quelle del fiume in suso ci diedero molte mante di vacca, e non mangiammo di quei lor frutti, ma il sostentamento nostro era ogni giorno un pezzo di grasso di cervo grande quanto una mano, che per questa necessità procuravamo d'aver sempre: e cosí passammo tutte le 17 giornate. E in fine di quelle attraversammo il fiume e camminammone altre diciassette a ponente, per alcune pianure e tra alcune montagne molto grande che vi si trovano, e quivi trovammo una gente che la terza parte dell'anno non mangia se non alcuna polvere di paglia; e per esser quel tempo quando noi vi passammo, ci convenne mangiarne anco a noi, finché finite quelle giornate trovammo case stabili, dove era gran quantità di maiz: e di quello e di farina ci diedero assai, e zucche e frigioli e mante di bambage, e di tutto caricammo coloro che quivi ci aveano condotti, e se ne ritornarono i piú contenti del mondo. Noi rendemmo molte grazie a Dio d'averci condotti quivi, dove avevamo trovato tanto sostentamento. Tra queste case ve ne aveano alcune che erano di terra, e tutte l'altre sono di stuore. E di quivi passammo piú di cento leghe di paese, e sempre trovammo case e stabili e molto sostentamento di maiz e frigioli, e davanci molti cuoi di cervi e mante di bambagio, migliori che quelle della Nuova Spagna, e davanci molte corone, e di certi coralli che nascono nel mare del Sur, molte turchine molto buone che vengono di verso tramontana, e finalmente ci dieder quivi quanto aveano, e a Dorante diedero smeraldi conci in punte di frezze.
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Sur Dio Nuova Spagna Sur Dorante
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