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      E con quelle frezze essi fanno i giuochi e le feste loro, e, parendomi ch'elle fussero molto buone, gli dimandai onde l'avessero avute, e mi dissero che le portavano d'alcune montagne molto alte che sono verso la tramontana, e che le comperavano a baratto di pennacchi e penne di pappagalli, e che quivi era popolo di molta gente e di case molto grandi. Tra costoro vedemmo le donne piú onestamente trattate che in niun'altra parte dell'India che avessimo veduto. Portano alcune camicie di bombagio insino al ginocchio, e sopra quelle certe mezze maniche d'alcune faldiglie di cuoio di cervo senza pelo, che toccano fino in terra, e le insaponano con certe radici che nettano molto, e cosí le tengono molto ben trattate; sono aperte davanti e allacciate con alcuni nastri. Vanno calzate con scarpe. Tutta questa gente veniva da noi che li toccassimo e benedicessimo, ed erano in ciò tanto importuni che ci davano molto fastidio, perché, infermi e sani, tutti voleano andarsene benedetti; accadeva molte volte che delle donne che venivano con noi altri alcune ne partorivano, e subito nate le creature ce le menavano, accioché le benedicessimo e toccassimo. Ci accompagnavano finché ci lasciavano con altra gente, e tra tutti questi popoli si tenea per cosa molto certa che noi venivamo dal cielo percioché tutte le cose che essi non hanno, e non sanno onde vengano, dicono che sono discese dal cielo.
      Fra tanto che con costoro noi andammo, caminammo tutto il giorno senza mangiar fino a notte, e mangiavamo tanto poco che si spaventavano di vederlo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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