Non ci conobbero mai stanchi, e veramente noi eravamo tanto avezzi al travaglio che non ci stancavamo quasi mai. Avevamo con esso loro molta auttorità e gravità, e per conservarcela parlavamo loro poche volte: il negro era quello che parlava sempre, e s'informava del cammino che volevamo fare, delle genti che vi erano, e d'ogni altra cosa che volevamo sapere. Passammo per gran numero e diversità di lingue, e con tutte nostro Signore Iddio ci favoriva, perché sempre ci intesero e noi intendemmo loro, e gli domandavamo per segni ed essi ci rispondevano, come se essi parlassero la lingua nostra e noi la loro; percioché, quantunque noi sapessimo sei lingue, non potevamo valercene con tutte, perché trovammo piú di mille differenzie di linguaggi. Per tutti quei paesi coloro che aveano guerra tra essi si faceano subito amici per venirci a ricevere e portarci quanto aveano, e in questa guisa gli lasciammo tutti, e dicemmo loro per segni, che ci intendeano, come nel cielo era un uomo che chiamano Iddio, il quale ha creato il cielo e la terra, e che esso adoravamo e tenevamo per Signore noi altri, e facevamo quello che ci comandava, e che di sua mano vengono tutte le cose buone, e che se essi facessero come noi se ne troverebbono molto bene: e cosí bene li trovammo disposti che, se avessimo avuta lingua da farci intendere perfettamente, gli averemmo lasciati tutti cristiani. Questo demmo loro ad intendere il meglio che potemmo, e de lí avanti sempre che levava il sole con molti gridi alzavano le mani al cielo e poi se le menavano per il corpo loro, e il medesimo faceano quando il sole si colcava.
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Signore Iddio Iddio
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