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      Vi sono mostre e segnali grandi di minere d'oro e d'argento. La gente è molto ben condizionata, servono i cristiani che son loro amici di molto buon volere, sono molto piú disposti che que' di Messico, e finalmente è terra che niuna cosa li manca ad esser sommamente buona.
      Spediti gl'Indi, ci dissero che farebbono quanto noi comandavamo e ridurriano i loro popoli, se i cristiani gli lasciassero stare: e io cosí dico e affermo per cosa certissima che, se non lo faranno, sarà per colpa de' cristiani. E dipoi che gli avemmo mandati via, i cristiani ci mandarono con un alcaldo che si chiamava Zebrero, e con esso altri tre cristiani, dove si vede quanto s'ingannano i pensieri degli uomini, che noi altri andavamo a cercar libertà tra i cristiani e, quando pensavamo d'averla trovata, ci avvenne tutto il contrario: e per separarci dalla conversazione degl'Indi, ci menarono per monti desolati, accioché non vedessimo quello che essi facevano nei loro trattamenti, perché aveano appuntato d'andare assaltare gl'Indi, che noi avevamo mandati via assicurati e in pace, e cosí fecero come aveano pensato. Menaronci per quei monti duoi giorni senza acqua e senza sentiero, che pensammo di crepar di sete, onde ci morirono sette uomini, e molti amici che i cristiani menavano con loro non poterono arrivare fino a mezzo il dí seguente, dove noi trovammo dell'acqua; e caminammo con essi da venticinque leghe, in fine delle quali arrivammo ad un popolo d'Indiani che erano in pace, e quivi l'alcaldo che ci menava ci lasciò; ed egli passò avanti tre leghe ad un popolo che si chiamava Culiazzan, dove stava Melchior Diaz, alcaldo maggiore e capitano di quella provincia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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