Questa fu una delle cause che lo fece venir in Spagna, appresso la qual fu anco per pigliar moglie, ritrovandosi oramai di molti anni: e cosí se ne venne e arrivò in Spagna nella fin dell'anno MDXXVIII, con grandissimi presenti d'oro e argento che 'l portò a donar all'imperatore, e all'arrivar del quale si dice che tutta la Spagna si mosse per venir a vederlo, tanto era famoso il suo nome e desiderato da tutti. L'imperatore li fece grandissimi onori, e fra gl'altri fu che, essendo venuto amalato per causa del viaggio, sua Maestà lo volse andar a visitar in persona fin al letto; fecegli poi infinite grazie degne di tante fatiche e sudori, e fra le altre marchese di Tutantepeche, come lui medesimo dimandò, e Guatemala e molti altri paesi sopra il mar del Sur, con titolo di capitano generale della Nuova Spagna e di tutta la costa del detto mare, come discopritor di quello, assegnandogli entrate grande per sé e suoi eredi. Detto signor Ferrando li domandò il governo del Messico, ma sua Maestà non glielo volse dare, perché avanti il suo arrivare v'avea ordinata una audienzia e cancelleria, etiam auditori e presidenti, dove potessero ricorrer quelli che dimandassero giustizia; e avea comandato a Nunno di Gusman, che era governatore nella provincia del Panuco, che dovesse andarvi per presidente con quattro dottori.
Costui, essendo inimico del Cortese, giunto che fu in detta città cominciò a fargli processo contra, qual era partito per Spagna, né si sapeva ancor del suo arrivare. E andò la cosa tanto avanti e con tanta rigorosità, che 'l venne fino a confiscargli i beni e mettergli all'incanto, e perché il signor Pietro Alvarado, che era amico del Cortese, dicea ben di lui e lo difendea, lo fece ritenere e mettere in prigione, tanto era l'odio estremo che 'l detto Nunno con i suoi compagni portavano al prefato Cortese.
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