Questo signor era stato per innanzi molte volte accusato e mai castigato, perché chi era là per questo si pigliava poca cura di castigar gli suoi eccessi.
Nunno con l'esercito parte del Mechuachan e gionge nella provincia Cuinao; ivi, fatto scoprire il paese, ritrova le genti di quello con l'armi per far resistenza, gli ricerca di pace e, non consentendo, da molte parti gli assalta e resta superiore.
Venuti i capitani adunque e da loro inteso il cammino che s'avea da pigliare, fatta rassegna della mia gente mi parti', lasciando in quella fortezza che fu fatta per gli Indiani uno Spagnuolo abitator di Mechuachano, e camminai sei giorni per cammino non abitato, la metà d'essi per il fiume a basso, lasciato in ciascuno alloggiamento una croce piantata. Il sesto giorno giunsi lunge due leghe da una provincia chiamata Cuinao, piena di buone terre e abondante di vettovaglia, di che cominciavo aver già gran necessità. E il giorno innanzi ch'io ci arrivasse, che fu il sabbato alli venti di febraio, mandai Perar Mildez Chirino, riveditore della M.V., e un luogotenente di capitano generale, che è capitano di trenta cavalli, a riconoscere il paese e i nemici, e acciò vedesser che genti v'erano, essendomi stato riferito che erano in punto con l'arme per voler farci resistenza; e perché gli ricercassero che volesser venire con la pace, ci mandai anco il commendator Barrio per il medesimo effetto. Costoro, giunti al luogo, non ritrovaron gente alcuna con l'arme, però senza far altro gli fecero la richiesta che io avevo lor imposto, e fu la risposta che tutti fuggiron alle montagne; i cavalli leggieri presero alcuni di quei piú pigri a fuggire, però non senza aver fatta qualche difesa.
| |
Mechuachan Cuinao Indiani Spagnuolo Mechuachano Cuinao Perar Mildez Chirino Barrio
|