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      Prima che io giongesse a questa provincia, vennero i corridori a riferirmi come aveano trovate gente in atto di guerra, onde poste in punto quelle che io conduceva, cominciai a camminare, avendo mandati innanzi quattro cavalli leggieri degli assaltatori e duoi altri dalla banda del fiume che esce dal detto lacume, i quali trovarono molti Indiani armati che gli cominciarono a tirar delle frezze dentro certe case, e ferirono un di loro in una gamba: ma furono morti alcuni d'essi, e menarono uno interprete prigione, dal qual seppi che era gran gente de' nemici in punto aspettandomi. Cosí galoppando giunsi dall'altra parte, che lo circonda un altro fiume, che non ha guado ed entra nell'altro maggiore. Quivi m'assaltarono da quattrocento Indiani nascosi in certe case, ed entrai in contesa con esso loro: si ritirarono all'acqua, donde mi tiravano con le frezze con tutto lo sforzo che poteano, e quei che erano dall'altra parte facendo il medesimo; onde non volsi che niuno da cavallo passasse, perché senza molto pericolo non poteano farlo, e similmente perché alcayde delle fortezze, che s'era messo nell'acqua dietro certi Indiani, era stato per affogarsi e con fatica se n'uscí fuori notando. Vedute queste difese, io feci porre in ordine l'arteglieria e gli schioppettieri con i balestrieri per torgli da quel luogo, e con questo rimedio gli feci abandonar quell'acqua e andar a passar l'altra riviera grande alla principal terra di Cuyseo. Ciò fatto me ne venni a questa maggior riviera, e gli Indiani adversarii con gran bravura ci tiravano delle frezzate dall'altra parte, ma avevamo questo vantaggio, che era il tratto sí lontano che appena ci giungevano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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