Ha questo luogo all'intorno un paese, benché non molto abitato, con un fiume che gli passa vicino, il quale signoreggia molto paese, e si vede da molte strade che escono da molte parti, se non che, come ho detto, dicono che fu destrutto.
Nunno manda a riconoscer la terra di Saltenango, ed egli prende il possesso di Teulicano. E del suo esercito fa due parti: l'una manda a scoprire la provincia di Mecuacano, contermine al mar del Sur; l'altra per sé ritenuta, perviene ad Atlan e poi a Guaxaca, e d'indi a Guatatlan, a Cinagtlan, Hespa, Tetitlan, e alla provincia Xalisco e a Tepeque.
Di qui mandai il capitan Verdugo ad una terra chiamata Saltenango, lontana sei leghe, soggetta a quel luogo, e dicono che dura la valle sei leghe per il fiume a basso, le tre delle quali son piene d'abitazioni. Vi trovò poca gente, che tutta si era quasi ritirata alle montagne, e gli fu detto che ci erano altre terre piú innanti cosí grandi come era quella, ma, percioché io gli avevo imposto che non si dovesse spingersi piú oltre, se ne ritornò adietro senza vederle. Condusse seco alcuni Indiani prigioni, e alcuni che s'erano mossi a tirar con le frezze ad alcuni amici indiani, che avea con esso lui, lo pagarono caramente. Piantai una croce nel piú alto di quel monticello, dove si disse una messa, perché fusse Iddio lodato e adorato dove il demonio era stato tanto tempo servito e avea tanti sacrificii ricevuti. E presa la possessione per la Maestà Vostra, lasciai quivi tutte le donne e fanciulli che erano stati presi.
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