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      Venni a dar quella notte, doppo l'aver camminato meglio di dieci leghe, a certe picciole villette due leghe lontane dal mare, per un sentiero il piú aspro per una parte che si fusse trovato ancora, e tal che niun cavallo poteva andarvi. Il riveditore se ne ritornò quel giorno in campo, e il medesimo fece il capitano Barrio, con una gran quantità di prigioni che aveano avuti gl'Indiani amici, avendo fatto un grandissimo danno per tutto il paese; e il capitano Vazquez e Ognate se ne vennero con meco quella notte, ma per il mal cammino pochi ci poterono seguire, percioché, per il luogo che io ascesi il monte, si erano arrisicati da sette o otto cavalli a montare, e gli altri non poterono giamai tenergli dietro. Ma l'altro giorno mi raggiunsero poi, e, per trovarmi cosí vicino al mare, determinai d'andarvi per pigliar la possessione di esso in nome della Maestà Vostra, come si fece. E camminando la costa di sopra verso tramontana piú di due leghe, entrando i corridori in un spesso bosco, vennero a scoprir un monticello posto sopra il mare, dove erano da sessanta case e piú di dugento uomini, e avendogli colti allo improviso si risolverono di fuggire, che in altro modo se fussero stati da loro veduti o sentiti, sarebbe stato impossibile di prenderli. Quivi entrati i nostri, ne fuggirono molto sicuri quegli Indiani per quelle selve folte. Si trovò in quel luogo quantità grande di pesce e ostrighe e di tutto il resto di vettovaglia necessaria, e di mele, cera e molto bambaso; e chiamasi quel luogo Mutochel, ed è soggetto a questa provincia dove mi ritrovo ora, stando sopra un porto, giudicato da noi esser il migliore che si sia in quelle parti veduto ancora.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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