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      Il giorno seguente venni a passar un altro gran fiume, il quale nominai il fiume della Trinità, e porre il campo qui dove sto ora, che si chiama Omitlan, capo di tutta questa provincia, per aspettarvi la gente che venia da Messico, e anco accioché le mie genti e li cavalli si riposassero e medicassero; dove sempre son venuti alcuni paesani a portarmi vettovaglia, di che è abondantissimo tutto questo paese, che fa tre volte l'anno il maiz e i frutti, e ha molto pesce, vicino dieci leghe dal mare. La terra è calida fuor di modo, e i fiumi son pieni di caimani, che son certe lagarti d'acqua, e vi son molti scorpioni, che sono velenosi. Da questo luogo mandai alcuni cavalli a Topique a metter la gente che aspettavo, e il sabbato, la cui festa celebrammo del Corpo de Cristo, con molta pioggia ancora che l'ordinassimo molto bene, e tanto quanto si fosse potuto far nella città di Messico, vennero quei ch'io aspettavo. Quivi si è fatta una buonissima chiesa intitolata dello Spirito Santo, e piantatevi due croce, l'una innanzi d'essa e l'altra al fiume. Mi ho da partire con l'aiuto di Dio fra quattro o cinque giorni, ancora che l'acque cominciano a farsi grande e venghino i fiumi gonfii da mare a mare, dove mi sono affogati due Spagnuoli, uno da cavallo e l'altro da piè, e ce ne son molti per queste provincie. Me n'anderò nella provincia di Aztatlan, che intendo esser molto grande ed esservi molta gente che mi aspettano con la guerra, che è longe di qui tre giornate.
      Di qua mediante la sua grazia me n'anderò a ritrovar l'Amazone, che intendo esser lontane a dieci giornate.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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