Alcuni mi dicono che abitano dentro il mare, e altri che stanno in una parte d'un braccio di mare, e che sono ricche e son tenute dagli abitatori del paese per dee, e son piú bianche che queste altre donne; portano archi, frezze e rotelle. Hanno commerzio in un certo tempo dell'anno con gli uomini lor vicini, e quel che nasce di loro, se è maschio dicono che l'uccidono, e riserbano le donne; hanno molte terre e grandi. Prima che s'arrivi ad esse, di quivi mediante la volontà di Dio entrarò dentro la terra verso il mare di Tramontana, e altri manderò per la costa del mar del Sur di mezzodí, a scoprir quel che ci fosse di piú, donde darò aviso a V.M., la qual supplico con quella umiltà che vasallo e servo deve a suo signore che riceva questi piccioli servigi per tali, poiché si fanno con ogni fedel e sincerità d'animo, la quale mai mancherà in me fino alla morte. E cosí creda che tale sono state l'opere mie in tutto il tempo che sono stato nella Nuova Spagna e Panuco, e pareggiandole con quelle di quei che han voluto informare, per lor passioni e interessi, troverà che son molto limpide e degne della grazia che V.M. mi farà; e perché non fa a proposito che in ciò dica piú in questa relazione, lo diffinirò da dirlo in un'altra lettera che scrivo a V.M., la qual supplico a volerla leggere senza volerlo udir per relazione, con tutto il rimanente che sempre scriverò.
Da Omitlan, provincia di Mecuacan della Maggior Spagna, a' otto di luglio del MDXXX.
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