Francesco Ulloa, capitano del Cortese, con l'armata parte del porto di Capulco e va a discoprire terra incognita, passa la costa di Cacatala e Motino, per fortuna scorre a Guaiavale, nella provincia di Culiacano. Si ferma nel porto di Santa Croce, ove lungo la sua costa scopre tre isolette, e doppo tre giornate il fiume di San Pietro e Paolo, e non molto distante duoi fiumi maggiori quello di Guadalchivir di Siviglia, con la loro origine.
Primieramente noi c'imbarcammo nel porto del Capulco agli 8 di luglio dell'anno 1539, invocando Iddio onnipotente perché ci avesse a guidar con la sua santa mano in parte donde fusse servito e inalzata la sua fede santa, e ce n'andammo camminando dal detto porto per la costa Cacatala e Motino, la qual è aerosa e dilettevole per i molti alberi che ci sono e fiumi che ci passano, di che molte volte rendevamo grazie a Dio che l'avea fatta. Cosí navigando pervenimmo al porto di S. Giacomo, nella provincia di Colina, ma, prima che vi arrivassimo, da una burrasca di vento che ci sopragiunse ci si ruppe l'albero della nave di S. Agata, onde cosí senza esso ci bisognò andarcene fin al porto. Tardammo dal porto di Capulco fin a questo di Colina 20 giorni. Quivi ce ne stemmo a rifar l'albero, pigliando certa vettovaglia, acqua e legna, 27 dí, e uscimmo del detto porto a' 23 d'agosto; e navigando all'incontro dell'isole di Xalisco, a' 27 del detto mese o a' 28 fummo assaltati da una tempesta molto gagliarda, per la quale pensammo di aver a perire, e andammo sbattuti e corremmo fina al Guaiavale, che è nella provincia di Culiacano.
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