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      L'Indiano prigione tosto che si vidde nelle nostre mani non facea se non piagnere, ma il capitano lo chiamò e l'accarezzò molto, dandogli certi paternostri con una beretta e certi ami de' nostri, poi lo lasciò andare; e parve che tornato a' suoi dovesse riferire come da noi non gli era stato fatto male veruno, mostrando loro quel che gli era stato donato, onde essi deliberarono di venire verso noi alla barca: ma per esser già notte e trovarsi le navi molto apparate, non ci curammo d'aspettargli, massimamente parendoci il passo molto cattivo e di non molto buona disposizione. Questo paese ha nella costa del mare alte montagne pelate, con alcuna erba a guisa delle nostre scope in alcuni luoghi, overo come selve d'erbe marine.
      L'altro dí andammo vicini alla costa da questa mano con pochissimo vento e quasi come calma, né camminammo piú di cinque leghe, e tutta la notte che venne stemmo in calma, e furono da noi veduti in terra cinque o sei fuochi: la terra è alta e d'altissime montagne senza erba, con alcune grotte. E l'altro giorno similmente con parte della notte che seguí ci ritrovammo in calma, e il dí che venne poi seguimmo il viaggio per la medesima costa ed entrammo per entro una isola, grande e piena d'altissime montagne, e la terra ferma, dove vedemmo un porto molto grande in terra ferma, nel quale andammo a surgere per veder ciò che era. E surti, uscí il capitano quel dí con alcuni di noi a terra per veder se ci fosse gente alcuna e acqua, e trovammo certe capanette coperte d'erba secca con certi piccioli bastoni attraversati, e andammo un pezzo per il paese, che era molto arido, per certi sentiretti piccioli e molti stretti, e trovammo un ruscello o picciolo fossato, ma secco e senza acqua alcuna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Indiano