Si vedeano alla mano stanca due isole, l'una di qualche una lega e mezza e l'altra non sí grande, e parea che ci trovassimo vicini al porto di Santa Croce, onde andavamo di mala voglia, perché avevamo sempre imaginatoci che fussimo per trovar uscita al mar largo da qualche parte di quella terra, e che 'l detto porto fosse la medesima, e che per la detta costa avevamo da ritornare al detto porto di Santa Croce, e che s'era fatto error grande di non voler accertarci del secreto, se era uno stretto o un fiume quel che ci lasciavamo adietro nel medesimo seno. Camminammo tutto il venerdí col vento cosí scarso, con la seguente notte, e il sabbato nel far del giorno ci trovammo fra due punte che fanno un seno, nel quale si vedea per davanti e per poppa quattro o cinque isole grande e piccole. La terra aveva di molti colli ed era montuosa, della quale parte era con erba e parte no; per dentro verso la terra si vedevano piú montagne e colli. E già ci ritrovammo in questo luogo vicini al detto porto di Santa Croce, il quale è tutto terra ferma, eccetto se nel cantone non fa qualche stretto o fiume grande che lo parta, che, per non aver procurato di saperlo, sentivamo non picciol dispiacere tutti che avevamo fatto questo viaggio. Ed è sí lunga questa terra ferma che non lo saprei esprimere, percioché fin da Capulco sempre avevamo avuto la costa d'essa terra ferma alla mano, finché ci mettemmo nella gran correntia del mar bianco e rosso, e quivi, come ho detto, non si seppe il secreto di questa corren
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Santa Croce Santa Croce Santa Croce Capulco
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