Tutta questa costa è mare profondo, che quasi in cinquantaquattro braccia non trovavamo fondo; nella maggior parte d'essa sono montoni d'arena molto bianca, e mostra parimente che debbe esser costa brava e che vi sia gran reflusso, perché l'arena ne dà segno, per dieci in dodeci leghe, perché cosí dicevano i pilotti.
Questo giorno di sabbato ci rinfrescò il tempo e fummo a riconoscere l'isola delle Perle, che è da questa parte del seno, e si vede una rottura profonda, tutta coperta d'arbori e di piú bella vista che dall'altra parte, e ci trovammo dentro il porto di Santa Croce. Dalli X di novembre fin alli XV non navigammo piú di dieci leghe, percioché avevamo venti contrarii e con grande acque, e insieme con ciò ci avvenne un'altra disgrazia, di che ricevemmo non poca pena, imperoché la nave della Trinità si smarrí da noi, né la vedemmo per tre giorni mai, onde sospettammo che se ne fosse ritornata adietro nella Nuova Spagna o andatasene dispersa; onde avemmo dispiacer infinito di vederci rimasi cosí soli, e sopra tutti che s'attristò fu il capitano, quantunque non restasse d'inanimare noi a dover seguitare il nostro viaggio, dicendo che non dovevamo perciò restare di dar fine all'impresa cominciata di questo cammino, e che quanto manco fussimo stati, piú avremmo meritato e piú saremmo stati stimati. E tutti gli rispondemmo che non dovesse pensare che alcuno di noi si fosse mai perduto d'animo per non volere seguirlo, fintanto ch'egli avesse veduto che con ragione non si dovea proseguire piú quella impresa, e che fussimo stati in pericolo di perderci, però che fino a quell'ora eravamo pronti; ma ben lo persuadevamo che, doppo l'aver veduta la difficultà di potere ire piú innanzi, saria stato bene di ritornar a dar conto del successo all'illustrissimo signore il marchese della Valle.
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