La passammo per sei leghe di lunghezza senza vedere né sapere altro d'essa, ma avevamo innanzi a noi terra alta che usciva a tramontana, dove stemmo il lunedí a notte, e fino a otto o dieci leghe. Venimmo a camminare dal giovedí, che fu anno nuovo, fino al dí d'oggi, che è lunedí, fino a 35 leghe, e in questo pareggio sentimmo gran freddo che ci dava molta pena, massimamente essendo assaliti da due o tre pioggie con vento, che col freddo ci afflissero molto. Stemmo al par di questa terra due o tre notte surti, vedendocela innanzi molto vicina, sempre facendo la guardia per ore compartite i marinari e soldati tutta la notte, molto vigilanti.
Il martedí, che fu la festa de' Re, giungemmo qualche tre o quattro leghe da questa terra che avevamo veduta il giorno innanzi, la quale secondo il giudicio nostro mostrava d'essere molto amena, percioché mostrava verdura, con alberi verdeggianti di comune grandezza, e si vedeva molte valli, delle quali surgevano certe picciole nebbie che continuano per lungo spazio in esse, onde noi facemmo giudicio che uscissero da qualche fiume. Vedemmo quella mattina con nostro gran piacere le fumate grande, quantunque fussimo lontani da esse meglio di quattro leghe, e il capitano non si curava molto che noi ce gli appressassimo, né che si sentisse o sapesse quel che vi fusse: e forse perché esso capitano non si trovava allora nella nave Santa Agata, ma s'era trasferito nella Trinità, come era sua usanza d'andarvi a stare talora duoi o tre giorni, cosí per passar tempo come per dar ordine a quel che le bisognasse.
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Santa Agata Trinità
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