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      Quivi ce ne stemmo tutto il dí facendo 4 o 5 ingegni da pigliar acqua, che ci mancava, né per esser cattiva e poca si lasciò di pigliarla, e cosí, essendo già l'ora tarda, tornammo ad imbarcarsi e ce ne venimmo alle navi, che stavano surte ben circa una lega da terra. L'altro dí, che fu il mercoledí a' 24 del detto mese, sul far del dí il capitano comandò che facessimo vela, e ce ne venimmo circondando la medesima isola per la medesima banda per donde noi eravamo venuti dalla Nuova Spagna, percioché avevamo veduti quando arrivammo 5 o 6 fuochi, onde se voleva veder d'intender s'era abitata. Nel capo adunque di questa rivolta o seno dove eravamo surti, ci uscí innanzi una canoa dove erano 4 Indiani, che venivano vogando con certi piccioli remi, e s'accostaron per riconoscerci molto vicini; onde dicemmo al capitano che sarebbe stato ben fatto che fussero alcuni di noi usciti su qualche uno de' nostri battelli per pigliar questi Indiani, o qualcuno di loro, per donargli qualche cosa, acciò vedessero che noi eravamo buone genti. Ma egli non volse farlo per non s'aver a fermare, avendo allora un poco di buon vento per poter circondar questa isola, con pensare che per innanzi avremmo potuti trovarne e pigliarne degli altri da poter parlargli e dargli quel che avessimo voluto verso la terra; e già che andavamo piú approssimandoci, vedemmo un colle grande pieno di belli alberi, della grandezza degli alberi e cipressi di Castiglia. In questa isola trovammo pedate di salvaticine e conigli, e vedemmo un pezzo di legno di pino, onde considerammo che in quel paese ce ne fussero assai.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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