E si vennero a porre assai vicini a noi, che già eravamo smontati in terra, e cominciando a farci con cenni fiere bravate, e s'accostarono tanto che quasi vennero a dar con una di quelle aste nella rotella ad uno dei nostri soldati, chiamato Garzia, di nobil nazione: ma il capitano gli comandò che si tirasse adietro, e che non facesse a niun di loro alcun dispiacere. In questo il detto capitano e frate Raimondo si misero innanzi, portando il frate però il mantello involto al braccio, perché aveano prese le pietre nelle mani e temean che non gli facesser dispiacere; poi tutti duoi cominciarono a parlar loro per cenni e con parole che stessero cheti, che non gli voleano far male, ma solo erano venuti per pigliar acqua, e il frate gli mostrava una scodella; ma nulla poté mai giovare a far che essi non bravassero piú sempre e tirassero delle pietre. E stando pur il capitano in quel pensiero di non volergli far male, disse a' suoi che si venisser sempre con dolcezza accostando a loro, e che con cenni tutti mostrassero che non gli voleano nuocere in conto alcuno, ma solo eravamo smontati per prender acqua; dall'altra banda essi, senza punto voler intender queste cose, s'insuperbivano ognora piú, onde Francesco Preciato persuase il capitano di lasciar che se ne uccidesse uno, perché tutti gli altri se ne sarebbono iti fuggendo, onde agiatamente si sarebbe potuto pigliar acqua: ma egli rispose che non si facesse, ma sí bene si sciogliessero duo cani, Berecillo e Acchillo. Furon dunque lasciati questi cani, e tosto che essi gli viddero si dileguaron di subito, mettendosi a correre e fuggir per que' bricchi come cavalli, e si posono in fuga parimente altri, che venivano dall'alto in soccorso loro.
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Garzia Raimondo Francesco Preciato Berecillo Acchillo
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