Prima che giungessimo a questa punta del porto di Santa Croce, a sei o sette leghe vedemmo in terra fra certi valloni alcune fumane grandi, e già che lasciavamo la punta di questo porto, piacque al capitano nostro che dovessimo traversar il mare, entrando nel mare grande. Però, cosí navigando alla spedita, ci vennero ad attraversare in due o tre squadre in spazio d'un'ora piú di cinquecento balene, e cosí grande che era cosa d'ammirazione, e in tal modo alcune d'esse si venivano ad accostarsi con la nave, che sotto essa nave passavano da una parte e l'altra, onde avevamo gran paura che non ci facessero qualche danno: ma non poteano, percioché la nave aveva un vento prospero e buono e caminava molto, onde non potea ricever danno veruno, ancora che se l'accostassero o l'urtassino.
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Fra quest'isole è tanta quantità di queste erbe, la figura delle quali è qui di sopra ritratta, che, se alcune volte ci bisognava di passar sopra di esse, ci ritenevan le navi: nascono in fondo di 14 o 15 braccia, e con le cime vengono sopra l'acqua 4 o 5 braccia. Il color d'esse è come di cera gialla, e il festuco proporzionatamente grosso; è quest'erba assai piú bella che non è dipinta, e non è da maravigliarsi, perché il pittore e artefice d'essa è molto eccellente.
Questa relazione si tolse da quella che portò il Preciato. Dopo queste navi del capitano Ulloa si partí e ritornò adietro anco ella a' 5 d'aprile, e arrivò al porto di Sant'Iago di Buona Speranza a' 18 dell'istesso mese, e passò avanti, dopo l'essere stata quivi 4 o 5 dí: e fino ad oggi, 17 di maggio di questo anno del 1540, non ho avuto aviso ne' nuova d'essa.
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Santa Croce Preciato Ulloa Sant'Iago Buona Speranza
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