Questo abitator di Cevola è uomo bianco, di buona disposizione, alquanto vecchio e di molto piú intelletto che gli abitatori di questa valle e di quelli dell'altre adietro; mi disse che 'l voleva venir meco, accioché gli facesse perdonare. M'informai particolarmente da lui. Mi disse che Cevola è una gran città, nella quale v'è molta gente e strade e piazze, e che in alcune parti della città vi sono certe case molto grandi, che hanno dieci solari, e in queste si riducono li principali certi giorni dell'anno. Dice che le case sono di pietra e calcina, della maniera che mi dissero quelli disopra, e che le porte e pilastri delle case principali sono di turchese, e li vasi con li quali si servono e altri ornamenti sono d'oro, e che della forma di questa città sono l'altre sette, alcune maggiori, e che la piú principale di quelle è Ahacus. Dice che dalla parte di sirocco v'è un regno che si chiama Marata, e vi solevano essere assai città e molto grandi, le qual tutte erano fatte con case di pietra e solari, e che questi hanno fatto guerra e la fanno col signor delle sette città, per la qual guerra si ha sminuito in gran parte questo regno di Marata, ancor che tuttavia stia in piedi e mantenga la guerra contra questi altri. Similmente dice che alla parte di ponente v'è il regno nominato Totonteac, qual dice essere cosa grandissima e d'infinita gente e ricchezze, e che nel detto regno vestono panno della sorte che è quello che io porto, e d'alcuni piú delicati, che si cavano dagli animali che di sopra mi designarono, e che la gente è molto civile e differente dalla gente che ho veduto.
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Cevola Cevola Ahacus Marata Marata Totonteac
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