Il color del cuoio è come d'un caprone, e il pelo tanto grosso come il detto. Qui ebbi messi da Stefano, li quali da sua parte mi dissero che gli andava già nell'ultima parte del disabitato, e molto allegro, per andare molto piú certificato della grandezza del paese; e mi mandò a dire che, dapoi che 'l si partí da me, mai non aveva trovato gl'Indiani in alcuna bugia, perché fino lí il tutto aveva trovato della maniera che gli avevano detto, e cosí pensava di trovar nell'avenire in questa valle, come negli altri villaggi da dietro. Io posi croci, e feci gli atti e diligenze che si convenivano, conformi alla instruzione. Li paesani mi pregorono ch'io dovesse riposar qui tre o quattro giorni, perché fino al disabitato vi erano ancora quattro giornate da quel luogo, e dal principio di quello fino all'arrivar alla città di Cevola vi sono larghi quindeci giorni di camino, e che mi voleano far da mangiare e apparecchiarmi le cose necessarie per quello; e mi dissero che con Stefano nero erano andati di quel luogo piú di trecento uomini per accompagnarlo e portargli dietro il vivere, e che meco similmente volevano venire molti per servirmi, perché pensavano che torneriano ricchi. Io gli ringraziai e gli dissi che lo mettessero ad ordine presto, e cosí stetti tre giorni senza passar avanti, nelli quali sempre m'informai di Cevola e di tutto quel piú ch'io potevo, e non facevo altro se non chiamar Indiani e interrogarli a parte ciascun da per sé: e tutti si conformavano in una medesima cosa, e mi dicevano della moltitudine grande di gente, e l'ordine delle strade, la grandezza delle case e la forza delli portali, il tutto come quelli per avanti mi avean detto.
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Stefano Indiani Cevola Stefano Cevola Indiani
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