Dimandai alli feriti di Stefano, e, conformandosi col primo Indiano in tutto, dissero che, dapoi che gli avean tenuti in quella casa senza darli da mangiare né da bere tutto quel giorno e la notte, tolsero a Stefano tutto quel che lui portava: "L'altro giorno, essendo il sole alto una lancia, uscí Stefano della casa e alcuni de' principali con lui, e subito venne molta gente dalla città, e come lui li vidde cominciò a fuggire e noi altri similmente, e subito ne dettero delle frezze e ferite, e cademmo, e sopra noi caddero alcuni morti. E cosí stemmo fino la notte senza ardir di muoversi, e udimmo di gran voci nella città, e vedemmo sopra le terrazze molti uomini e donne che guardavano, e non vedemmo piú Stefano: e crediamo che l'abbino infrezzato, come hanno fatto tutti gli altri che andavano con lui, siché non è scampato se non noi soli".
Sito e grandezza della città di Cevola, e come di quella e altre provincie fra Marco ne prende il possesso, nominandola il Nuovo Regno di S. Francesco; e di quivi partito, preservato dal nostro Signor Dio in sí periglioso viaggio, giunge in Compostella.
Veduto io quello che gli Indiani dicevano, e il mal ordine che era per seguire il mio viaggio come desideravo, non volse consentire di perder la mia vita insieme con quella di Stefano, e dissi che 'l nostro Signor Dio castigheria quelli di Cevola, e come il viceré sapesse quel che fosse intravenuto, manderia molti cristiani che gli castigheriano: e non me lo volsero credere, perché dicevano che niuno era bastante contra il potere di Cevola.
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