Pagina (748/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ed è vero che vi sono montagne che, con tutto che si racconciasse ben la strada, non vi si poteva passare senza gran pericolo di trabboccarvi i cavalli, ed era tale che del bestiame che V.S. mandò per provisione dell'esercito ve ne rimase gran parte in questo viaggio, per l'asprezza del sasso: gli agnelli e castrati lasciavano l'unghie per terra, e di quei che condusse da Culiacano la maggior parte lasciai nel fiume di Lachimi, perché non potevano camminare; e perché venissero pian piano rimasero con essi 4 uomini a cavallo, che son arrivati ora, né avean condotti piú di 24 agnelli e quattro castrati, che il rimanente rimase morto per quella balza, se ben non si camminò se non due leghe. E riposatoci qualche dí, arrivai poi alla valle dei Coraconi, alli ventisei dí del mese di maggio, e da Culiacano fino lí non mi prevalse se non d'una gran massa di pane di maiz, perché, non essendo i maizali stagionati, mi convenne lasciarli tutti.
      In questa valle de' Coraconi trovammo piú gente che in niuna parte di tutto il paese che avevamo lasciato adietro, e gran quantità di semenze, ma non ci è fra loro maiz da mangiare; ma sí ben intesi esserne in un'altra valle, chiamata del Signor, che non volsi molestar con forza, ma vi mandai con robba di baratto per averne Melchior Diaz, per darne agl'Indiani amici che conducevamo con noi, e per alcuni che avevan perdute delle bestie nel viaggio, e non avevan potuto portarsi vettovaglia dietro, che condussero fuor di Culiacano fin lí. Piacque a nostro Signor che s'ebbe con questi baratti qualche poco di maiz, con che si remediarono gl'Indiani amici e alcuni Spagnuoli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Culiacano Lachimi Coraconi Culiacano Coraconi Melchior Diaz Indiani Culiacano Indiani Spagnuoli