Ricevemmo tutti grande affanno e confusione con vedere che ogni cosa trovavamo al roverscio di quel che aveva detto a V.S. Gli Indiani di Chichilticale dicono che, se vanno mai al mare per pesce e altre cose che portano, vanno traversando e vi fan dieci giornate, e mi par che fosse vera l'informazione ch'io ebbi dagl'Indiani. Il mare si rivolta a ponente a quel dritto dei Coraconi per dieci o dodeci leghe, dove compresi che fussero comparse le navi di V.S. che andavano a cercare il porto di Chichilticale, che il padre disse che stava in trentacinque gradi. Iddio sa la pena che io ne ho, perché temo che non gli avvenga qualche disgrazia. E se essi seguiranno la costa, come dissero, fin che loro durerà il vivere che portano con esso loro, di che io gli lasciai provisione in Culiacano, e se non saranno incorsi in qualche contrarietà, spererò bene in Dio che abbin già scoperto qualche cosa buona, e con questo se gli perdonerà il tardar che hanno fatto.
In Chichilticale mi riposai duoi giorni, e sarebbe bisognato che ce ne fosse stato piú, secondo che ci trovavamo stanchi i cavalli, ma perché ci mancava la vettovaglia non ci fu dato luogo a riposar piú. Entrai nel fine del paese disabitato la vigilia di san Giovanni, e per refrigerio dei travagli passati nei primi giorni non trovammo erba, ma peggior cammino di montagne e cattivi passi che non avevamo fatto per l'adietro; e venendo i cavalli stanchi, se ne sentirono molto, in modo che in questo ultimo deserto perdemmo piú cavalli che non avevamo fatto per l'adietro, e mi morirono alcuni Indiani amici, e uno Spagnuolo che si chiamava Spinosa, e duoi mori che morirono mangiando certe erbe per esserli mancata la vettovaglia.
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