Si trovaron galline però poche, pur ce ne sono; in tutte queste sette terre mi dicono gl'Indiani che non le mangiano, ma che solo le tengono per prevalersi della penna: io non glielo credo, perché son buonissime e maggiori che quelle di Messico.
Il tempo che è in questo paese e la temperie dell'aere è quasi come quella di Messico, percioché ora è caldo e ora piove, però non ho veduto insino a qui piover mai, ma sí ben è venuta una piovegina picciola con vento, come quelle che soglion cader in Spagna. Le neve e i freddi sogliono esser molto grandi, perché cosí dicono i nativi del paese, e par ben che sia cosí e nella maniera della terra e nella sorte delle stanze loro e le pelli e altre cose che queste genti tengono per difendersi dal freddo. Non v'è niuna sorte di frutti, né d'alberi d'essi. È paese tutto piano, e da niuna banda si scorge esser montagne, ancora che vi sia qualche poggio e passo cattivo. Uccelli ve ne son pochi: debbelo causar il freddo, e per non vi esser montagne vicine. Quivi non sono molti alberi per far legna, posto che per abbrucciarne per loro uso ve ne abbino a bastanza a quattro leghe lungi da una selva di cedri molto picciole. Si trovò buonissima erba ad un quarto di lega di qua per i nostri cavalli, cosí per pascerli in passata in erba come segata per fieno, di che avevamo gran bisogno, per esser giunti quivi i nostri cavalli cosí stanchi e lassi. La vettovaglia che hanno quelli di questo paese è il maiz, di che ne hanno essi grande abbondanzia, e di fasuoli e cacciagione, che essi debbono mangiare, posto che dicono che no, perché si trovaron molte pelle di cervi, di lepri e di conigli.
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