Giunti che fummo al porto di Sant'Iago, mi rifeci del danno che avevo ricevuto e mi providdi delle cose necessarie, e tolsi nelle navi la gente che quivi m'aspettava, e drizzai il cammino verso il porto d'Aguaiavale: e quivi arrivato intesi come il generale Francesco Vazquez di Coronado era partito con tutta la sua gente, onde, tolta la nave chiamata San Gabriel, che andava con vettovaglia per l'esercito, la condussi meco in esecuzione dell'ordine della S.V. Doppo segui' il cammino per la costa senza partirmi da quella, per vedere se potevo trovare segno alcuno o qualche Indiano che mi potesse dar notizia d'esso, e per andar cosí vicino a terra venni a scoprire altri porti assai buoni, perché non viddero né trovarono le navi che conduceva il capitano Francesco di Ulloa per il marchese di Valle; e arrivati alli luoghi bassi donde erano ritornate le dette navi, parve cosí a me come agli altri aver terra ferma innanzi, ed esser cosí pericolose e spaventose quelle basse che era forte cosa di pensar anco con battelli poter entrare per esse: e i pilotti e l'altra gente volevan che facessimo il medesimo che aveva fatto il capitano di Ulloa. Ma, per avermi Vostra Signoria comandato che io gli avesse a rapportare il secreto di quel golfo, determinai, ancora che avessi saputo di perder le navi, per cosa alcuna non restare di vedere il capo, e perciò comandai a Nicola Camorano, pilotto maggiore, e a Domenico del Castello, che pigliassero un battello per uno e lo scandaglio in mano ed entrassero per quelle basse, per vedere di trovarvi il canale onde potessero entrar le navi: a' quali pareva che le navi potessero, ancora che con gran fatica e pericolo, passar innanzi.
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