Ed egli rivolto a me disse subito: "Vieni dunque tu qua per esser signor nostro, e che ti abbiamo a servire?" Io, pensando che non li dovesse piacere che li dicesse di sí, li risposi che non per signore, ma ben per fratello, e per dargli di quel che avesse. Mi domandò se mi avea generato il sole come gli altri, e se ero suo parente o suo figliuolo; li risposi che ero suo figliuolo. Seguitò egli a domandare se gli altri che erano meco erano figliuoli anch'essi del sole; risposegli che no, ma che s'erano creati con me nella medesima terra dove io m'ero allevato. Allora egli gridò con voce alta e disse: "Poiché ci fai tanto bene e non vuoi che facciamo guerra e sei figliuolo del sole, e vogliamoti tutti tenere per signor nostro e servirti sempre, però ti preghiamo che tu non te ne vada né ti parta da noi". E subito si voltò alla gente e gli cominciò a dire come io ero figliuolo del sole, e però tutti m'eleggessero per signore. Quegl'Indiani, udito questo, rimasero stupefatti oltre modo, e si veniano accostando tuttavia pur a guardarmi. Mi fece quell'Indiano anco altre domande, che per evitare d'essere troppo longo io non le narro, e con questo ce ne passammo il giorno.
E già che s'approssimava la notte, incominciai ad affaticarmi col miglior modo che potette di metter quell'uomo con esso noi nella barca, ed egli recusando di farlo, gli disse l'interprete che l'averemmo lasciato dall'altra parte del fiume, e con questa condizione egli v'entrò: e quivi io gli feci molte carezze e il miglior trattamento che potette, assicurandolo tuttavia, e quando giudicai che si fosse tolto d'ogni sospetto, mi parve di domandarli qualche cosa di quel paese.
| |
Indiani Indiano
|