Io mandai perciò fuori il mio interprete, perché si ponesse a lato di loro e gli ascoltasse, e indi a poco lo chiamai e gli domandai di che parlavan coloro; ed egli disse che colui che faceva quelli atti diceva all'altro che in Cevola erano altri simili a noi con le barbe, e che dicevano che erano cristiani, e che amendui dicevano che tutti dovevamo esser una cosa medesima, e che sarebbe stato bene d'ammazzarci, accioché quegli altri non sapessero cosa alcuna di noi, onde venissero a farci noia. E che il vecchio gli aveva risposto: "Costui è figliuol del sole e signor nostro, ci fa del bene, né vuol venire alle case nostre, ancora che ne lo preghiamo; non ci toglie cosa niuna del nostro, non vuole le donne nostre"; e che finalmente aveva dette molte altre cose in mia lode e favore, e con tutto ciò l'altro si ostinava che noi dovevamo esser tutti una cosa medesima; e che il vecchio disse: "Andiamo da lui e domandiamogli se è cristiano come gli altri o pur figliuol del sole". E il vecchio se ne venne a me e dissemi: "Nel paese che voi mi domandasti di Cevola dimoran altri uomini della qualità vostra?" Io feci allora del maraviglioso, e risposi che non era possibile, ed essi mi affirmaron che era vero, e che avean veduti duoi uomini venuti di là, i quali referivan che portavano come noi tiri di fuoco e spade. Io li dimandai se coloro gli avevan veduti co' proprii occhi, e mi risposero di no, ma che gli avevan veduti certi suoi compagni. Allora mi domandò se io ero figliuolo del sole, e gli risposi di sí; essi dissero che il medesimo dicevan quei cristiani di Cevola, e io gli risposi che sarebbe ben potuto essere.
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Cevola Cevola Cevola
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