Dissemi oltre di questo molti altri nomi di signori e d'altri popoli, i quali io ho descritti in un mio libro, che io porterò in persona a Vostra Signoria; ma questa relazione summaria ho voluto dar in questo porto di Colima ad Agostino Guerriero, accioché la mandi per terra a Vostra Signoria, alla quale ho da dire molte altre cose di piú.
Ma tornando al mio cammino giunsi a Quicama, donde quegli Indiani uscirono a ricevermi con molto piacere e gran festa, dicendomi che il signor loro mi stava aspettando; al qual giunto, trovai che avea seco cinque o seimila uomini senza arme, dai quali s'appartò con forse dugento solamente, che tutti portavano vettovaglia. Si mosse verso di me, ed egli veniva innanzi gli altri con grande auttorità, e innanzi d'esso e a lato erano alcuni che facevano venire scostando la gente, facendogli strada per donde potesse passare. Portava una veste serrata dinanzi e di dietro e aperta dai lati, allacciata con bottoni, lavorata a scacchi bianchi e neri: era di scorze di bessugos, molto sottile e ben fatta. Gionto che fui all'acqua, i suoi servitori lo presero a braccia e lo misero nella barca, dove fu da me abbracciato e ricevuto con gran festa, mostrandoli molto amore: del qual atto la sua gente, che quivi stava a vedere, mostrava grande allegrezza. Questo signore si rivolse a' suoi, dicendoli che ponessero mente alla mia cortesia, che egli essendo entrato alla libera con tal gente straniera, potevano vedere quanto io fosse da bene e con quanto amore io lo trattavo, e perciò sapessero che io ero suo signore, onde tutti mi avevano da servire e far quanto io gli avesse comandato.
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