Nientedimeno il signor governator si partí con le sue genti molto allegro, ma sette delli suoi fanti se ne ritornorono al ridotto, avendo paura del cammino, per esser cattivo e con poca acqua: ma il gran desiderio del signor governator e della sua compagnia, che avevano da servir la cesarea Maestà, fece che non ricusorno a travaglio o a fatica che potessino avere. E andorono ad un luogo lontano da quello due leghe, dove quattro giorni avanti era arrivato il signor capitano Hernando Pizarro per pacificare quel cacique. Quando il governator arrivò a questo luogo, intese che tre giornate lontano da quel luogo era una terra detta Caxas, nella quale erano alloggiati molti Indiani, uomini da guerra, e avevano accumulati molti tributi, con li quali Atabalipa forniva il suo campo. Hernando Pizarro volse andarlo a trovare, ma il governator non gli volse dar licenzia e mandò Hernando di Soto, con molto sospetto per la poca gente che avevano, e gli dette cinquanta over sessanta uomini, con dirli che l'aspetteria in un luogo che si chiama Caran, e che lo venisse a trovare o gli mandasse alcun fra dieci giorni.
Il capitano Hernando di Soto si partí con la detta gente verso il detto luogo di Caxas, e arrivandogli appresso seppe che la gente di guerra era stata sopra una montagna aspettandoli, donde s'erano partiti. Arrivarono costoro al luogo, ch'era grande, e in alcune case molto alte trovarono gran quantità di maiz, ch'è uno grano come ceci bianco del quale fanno pane, e molte scarpe, e l'altre case erano piene di lana; e trovorono piú di cinquanta donne, che non facevano altro che vesti, e similmente vino di maiz, cioè di quel grano, per gli uomini da guerra, del qual vino per le case non era poca quantità. Le vesti che facevano erano di tale finezza che noi pensavamo che fussino di seta, lavorate con figure d'oro tirato o battuto, benissimo commesso.
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