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      Come questo seppe, il signor governatore fece consiglio con li suoi capitani e con gli officiali di sua Maestà, e determinorono di far morir subito Atabalipa, il qual lo meritava. Menoronlo adunque al far della notte nella strada e legoronlo ad un palo, e per comandamento del signor governatore lo volsero abbrucciar vivo; ma volse Iddio convertirlo perché disse che voleva esser cristiano, e per questo lo fecero strangolare in quella notte, la qual con molte altre era passata che le nostre genti non avevan dormito, per timor degli Indiani e di questo cacique. Il governator providde che fusse fatto la guardia al detto cacique morto, e il giorno seguente da mattina il sepelirono in una chiesa che avevano quivi, dove molte femine indiane si volevano sepelir vive con lui.
      Venti giorni avanti che morisse Atabalipa, non si sapendo cosa alcuna dell'esercito che aspettavano, ed essendo Atabalipa una sera molto allegro e parlando con alcuni Spagnuoli, apparse in aere verso la città del Cusco a modo d'una cometa di fuoco, la quale stette gran parte della notte, e come Atabalipa l'ebbe veduta disse: "Presto morirà un gran signore di quel paese". E questo fu lui. Della morte di questo cacique s'allegrò tutto quel paese, e non potevan creder che fusse morto; subito che la nuova andò alla gente di guerra, immediate ciascuno tornò a casa sua perché erano venuti per forza. Il signor governator fece far signor di quella terra il figliuolo maggiore del Cusco vecchio, con condizione che restassino, lui e tutta la sua gente, per vassalli dell'imperadore: e cosí loro promisero di fare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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