Alle quali parole d'Atabalipa rispose il governatore che erano per andar in quel paese, e che tutto lo raccoglierebbeno: e tutto questo faceva accioché non s'avesse a partire con quelli che andavano in Castiglia. Io dico che viddi restar una gran casa piena di vasi d'oro e altri pezzi, dapoi che fu fatta la sopradetta divisione, li quali vasi si doveano partire fra noi che tornavamo in Castiglia, essendoci trovati nella battaglia, con tante fatiche con quante di sopra è stato narrato. E piú dico che io viddi pesare e restar lí del quinto di sua Maestà, senza quello che portò il signor Hernando Pizarro, piú di cento e ottantamila pesi.
Del paese chiamato Collao, dov'è un gran fiume dal qual si cava oro, e come si raccolga, in una isola del qual fiume si dice trovarsi una casa grande fabricata tutta d'oro. E come il signor governatore mandò all'imperadore la parte dell'oro e argento aspettante a sua Maestà, quali furono discaricati in Sibilia con grande admirazione di tutta la città.
Questo non voglio restar di dire, che disse il cacique Atabalipa che era un paese detto Collao, dove è un fiume molto grande, nel quale è una isola dove sono certe case, tra le quali n'era una molto grande tutta coperta d'oro, fatto in modo di paglia, della quale alcuni Indiani venuti da quell'isola ne portarono una brancata; li travi e tutto il resto ch'era in casa, tutta era coperta di piastre d'oro, e che v'era il pavimento fatto con grani d'oro, cosí come lo trovavano nelle minere. E questo udi' dire al cacique e alli suoi Indiani, che erano di quella terra venuti a vederlo, presente il signor governatore.
| |
Atabalipa Castiglia Castiglia Maestà Hernando Pizarro Collao Maestà Sibilia Atabalipa Collao Indiani Indiani
|