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      Il governatore dagli Indiani stessi del paese tolse informazione di questa cosa, e ritrovò che il cacique della Chira, con suoi principali e con un altro cacique chiamato Almotaxe, aveva concertato e disegnato d'ammazzare li cristiani quel dí stesso che il governatore giunse. Onde mandò tosto secretamente a prendere Almotaxe e gli altri Indiani principali, ed esso prese quel della Chira con alcuni de' principali suoi, che confessarono tosto il delitto: e ne fu perciò fatto tosto giustizia, perché furono posti ad ardere nel fuoco il cacique d'Almotaxe e suoi principali, con tutti li principali anco della Chira. Del cacique della Chira non fu fatta giustizia, perché pareva che non v'avesse tanta colpa avuto, ma v'era stato dai suoi principali spinto e mezzo forzato. E perché questi due popoli, restando senza capi, si sarebbono perduti, li restituí al cacique della Chira amendue, ammonendolo che indi avanti dovesse esser buono, perché alla prima sua malvagità sarebbe stato castigato; e gli ordinò che riunisse tutta la gente sua e quella d'Almotaxe anco, e la reggesse e governasse, finché un fanciullo che doveva nello stato d'Almotaxe succedere si facesse uomo. Questo castigo pose molto timore e spavento in tutta la provincia, di modo che si disfece una congiura, che si diceva che tutti quelli popoli fatta avevano, per dare un dí sopra il governatore e i suoi Spagnuoli: e d'allora avanti tutti meglio servirono e con piú timore che prima.
      Doppo che il governator ebbe fatta questa giustizia e riunite tutte le genti sue con le bagaglie, che di Tumbez venute erano, vidde tutta quella provincia insieme col reverendo padre fra Vincenzo di Valverde, religioso dell'ordine di San Domenico e con gli altri ufficiali di sua Maestà; e perché quivi erano le qualità che dovevano essere nella terra dove dovevano gli Spagnuoli fare nuovo popolo, e gl'Indiani avrebbono loro potuto servire senza parere soverchia fatica (percioché questo principale rispetto di conservarli vuole sua Maestà che si tenga), con parere e consiglio di questo padre e degli altri ufficiali regii fondò una terra in nome di sua Maestà presso la riviera di questo fiume, sei leghe lungi dal porto del mare, dove era un cacique signore d'una terra chiamata Tangarara, che i nostri abitandola la chiamarono San Michele.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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