Per la relazione che hanno la terra di Caxamalca esser tenuta d'Atabalipa, potentissimo cacique, vanno alla terra, e nell'entrar del paese gli sono detti molti costumi, e delle ricchezze d'Atabalipa e fatti degli Indiani. Delle terre di Pabor, Casciatran e Guacamba.
Ebbe il governator notizia che per la strada di Chinca e del Cusco erano molte terre e grandi e copiose e ricche, e che a dodeci giornate da quella terra dove egli stava era una valle ben abitata chiamata Caxamalca, dove risedeva Atabalipa, che era il maggior signore che in quel tempo in quelle parti fosse, al quale tutti gli altri obedivano; e che era molto lontano dalla sua patria venuto, sempre conquistando e soggiogando nuovi popoli, e che, giunto alla provincia di Caxamalca, per averla cosí ricca e deliziosa ritrovata, vi si fermò con la sua residenza, ma da quel luogo andava sempre nuove terre conquistando. Era questo signor cosí temuto da tutti, che i popoli di questo fiume dove s'erano i nostri fermati non stavano cosí ben nel servigio di sua Maestà come bisognava, perché si favorivano con questo Atabalipa, e dicevano non aver altro signore che lui, e che una picciola parte del suo esercito bastava ad uccider tutti i cristiani, e che con la sua solita crudeltà spaventava il mondo. Il governatore, che tutte queste cose intendeva, deliberò di partirsi e andar a cercar di questo Atabalipa, per tirarlo al servigio di sua Maestà e per pacificare le provincie per mezzo di lui, percioché, quando avesse costui conquistato, facilmente si sarebbe pacificato e posto quiete al resto.
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