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      Il governatore gli rimandò tosto la risposta che esso in quella terra l'aspettava, e che perciò, fornito che avesse il negozio perché era andato, se ne ritornasse ad unirsi con lui, e che per camino visitasse e pacificasse un'altra terra, chiamata Guacamba, che era appresso alla città di Caxas; e gli scrisse anco che il cacique di Zaran era signor di buone terre e d'una fruttifera valle, che stava già assegnata alli cristiani di S. Michele.
      Mentre che stette quivi otto giorni il governatore, aspettando il capitano, i suoi s'indrizzorono co' lor cavalli per il viaggio che fare dovevano. E ritornando finalmente il capitano referí quanto veduto avea, dicendo che era stato due giorni e una notte a giungere a Caxas senza riposarsi mai, eccetto che mentre mangiavano, salendo per gran monti, per prendere all'improviso quella terra, e che con tutto questo, ancorché buone guide avuto avesse, non v'era potuto giungere senza incontrarsi per strada con spie di quel popolo; e che da alcune che n'erano state prese avea inteso come quelle genti stavano: onde, seguendo con ordine il suo camino, avea ritrovato, nell'entrare della terra, un luogo nel quale si conosceva esservi stata accampata gente da guerra; e che il popolo di Caxas stava in una picciola valle fra certi monti, e le genti di quel luogo stavano alquanto alterate e spaventate, ma, avendole assicurate e fatto loro intendere che esso veniva da parte del governatore per riceverli per vassalli dell'imperatore, era uscito a parlarli un capitano, che disse che stava da parte d'Atabalipa a ricevere i tributi di quelle terre; e che da costui aveva inteso e s'era informato del camino di Caxamalca, e della intenzione che Atabalipa teneva per dover ricevere i cristiani, e della città del Cusco, che era quivi trenta giornate lontana; e che girava il suo muro che la cingea una giornata di camino, e che la casa del cacique si stendeva per ogni verso quattro tiri di balestra, e che v'era una sala dove stava morto il Cusco vecchio, il cui solare stava salizato d'argento, e il tetto e le mura d'oro e argento coperte; e che aveva anco inteso che quelle terre un anno avanti erano state del Cusco, figliuolo del Cusco vecchio, e che Atabalipa suo fratello era poi venuto conquistando il tutto e ponendovi gran tributo e usandovi gran crudeltà del continuo; e che di piú del tributo che gli danno de' loro beni ed entrate, anco gli danno tributo de' figliuoli e figliuole proprie.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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