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      La gente di questo popolo era fuggita via, fuori che alcune donne e certi pochi Indiani, de' quali ne fece il governatore prendere duoi principali, e li fece separatamente dimandare delle cose di quella provincia, e dove Atabalipa stesse, e se aspettava i cristiani come amico o come inimico: e intese che tre giorni erano che Atabalipa era giunto in Caxamalcha, e che aveva molta gente seco, ma non sapevano quello che volesse farne; e che avevano sempre udito dire che egli voleva pace co' cristiani, e che per Atabalipa stava la gente di quella terra.
      Al tramontar del sole, giunse uno Indiano di quelli che aveva menati seco quello Indiano principale di San Michiele che era andato avanti per ambasciadore, e disse che era stato da quel messo rimandato, stando già presso a Caxamalca, perché avevano incontrati duoi messi d'Atabalipa, che venivano adietro e giungerebbono il seguente giorno; e che Atabalipa si ritrovava in Caxamalca, e che esso non si sarebbe fermato finché parlato non avesse, e poi ritornarebbe con la risposta; e diceva che per cammino non avevano ritrovata gente alcuna da guerra. Allora il governatore mandò a fare tutte queste cose intendere per una lettera al capitano che era restato adietro con le bagaglie, e gli diceva che il dí seguente avrebbe fatta picciola giornata per aspettarlo, perché voleva che andassero tutte le genti unite di compagnia. E cosí il dí seguente camminò montando pure tuttavia la montagna, nella cui cima si fermò in un piano presso certi ruscelli d'acqua, per aspettare i compagni che appresso venivano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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