Onde, perché questo fu successore in tutto quello stato, si chiamò il Cusco come suo padre, e non contento di questa signoria, se ne venne a guerreggiare contra Atabalipa suo fratello, il quale lo mandò a pregare che lo lasciasse pacificamente vivere con quello che gli aveva suo padre lasciato; ma il Cusco non volle udirne parola, anzi amazzò uno de' due fratelli che gli portorono l'ambasciata. Atabalipa allora gli andò incontra con molta gente da guerra fino alla provincia di Tumipomba, che era di suo fratello, e perché volsero ostarli e da lui difensarsi, bruciò la città principale di quella provincia e v'ammazzò tutta la gente; ma qui ebbe aviso come suo fratello gli era stato nello stato con esercito, onde egli tosto si mosse e l'andò a trovare. Il Cusco, quando intese la venuta di suo fratello, se ne ritornò fuggendo alle provincie sue, e Atabalipa lo seguí conquistando tutte quelle terre, senza che alcuna da lui si difendesse, perché ben sapeano il castigo che fatto aveva in Tumipomba: e cosí da tutte le parti toglieva gente e rinforzava il suo esercito. E giunto a Caxamalca, perché li parve la terra buona e copiosa, vi si fermò, per poter poi da quel luogo muoversi al conquisto del resto dello stato di suo fratello; e cosí poi mandò un capitano con duemila uomini da guerra sopra la città dove suo fratello risedeva, il quale, perché stava con un grosso esercito, ammazzò questi duemila uomini. Atabalipa vi mandò allora maggior numero di gente con due capitani, che sono forsi sei mesi che andarono: ma pochi giorni sono che ha avuta nuova che questi due suoi capitani hanno conquistata tutta la terra del Cusco, e hanno rotto lui e le sue genti in battaglia, e che lo conducevano prigione con molto oro e argento che tolto gli avevano".
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