Il governatore rispose con assai buone parole, come all'altro risposto avea. Questo ambasciatore menava servitori da signore, con cinque o sei vasi d'oro fino ne' quali beveva, e co' quali dava a bere agli Spagnuoli di quella sua bevanda che esso portava; e disse che egli se ne voleva ritornare col governatore nostro fino a Caxamalca, dove il suo signore era.
La mattina seguente ritornò il governatore al suo cammino pur per quelli monti, e giunse ad una terra d'Atabalipa, dove si riposò un giorno. E il dí seguente venne quivi quell'Indiano principale che gli aveva per suo messo mandato in Caxamalca, il quale, quando vidde il messo d'Atabalipa che quivi presente era, gli andò furiosamente sopra, e presolo per l'orecchie gliele tirava forte, e non lo lasciò finché il governatore li comandò che lo lasciasse, che se non lo lasciava vi voleva esser una bella scaramuzza. Il governatore il dimandò per che causa avesse usato quell'atto al messo del suo fratello Atabalipa, ed egli rispose: "Questo è un gran vigliacco, sollevator d'Atabalipa, e viene quivi a dirvi le bugie, mostrando d'esser persona principale, percioché Atabalipa sta fuori di Caxamalca con molte genti in campagna per guerreggiare, e io andai nella terra e non vi ritrovai niuno, e passandomene dove egli stava accampato con le sue tende, viddi che vi teneva molta gente e bestiame, e che stavano in punto di guerreggiare. E mi volsero ammazzare, e l'avrebbono fatto se io non dicevo che, se essi ammazzavano me, voi avreste ammazzati i loro ambasciatori che quivi con voi erano, e che, finché io non ritornavo, voi non gli avreste licenziati né lasciatili ritornare.
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