Ma chi volesse di lungo particolarmente dire li ragionamenti che passarono fra questo Indiano e il governatore, bisognarebbe farne un libro separato; onde, per concluderla in breve, il governator disse che egli credeva che cosí fosse come diceva, perché non meno confidanza nel suo fratello Atabalipa aveva. E non restò già per questo di fargli cosí buoni trattamenti come gli aveva già fatti prima, e contendeva e gridava con l'Indiano che era stato suo messaggiero, volendo dare ad intendere che li fusse rincresciuto che colui fosse stato in presenza sua cosí mal trattato: benché nel secreto tenesse per certo che quello che il suo Indiano dicea fosse vero, che già ben conosceva l'arti astute degl'Indiani.
Seguendo il loro viaggio entrano in Caxamalca, dove in una piazza si fanno forti; mandano ad Atabalipa alcuni capitani a far saper il desiderio che hanno di vederlo e mostrarsegli amici: a lui giunti, seco trapassano con molti ragionamenti; promette di venirvi, e si muove col suo esercito verso Caxamalca. Descrizione di molte cose della città, e dell'abito d'Atabalipa.
Il dí seguente il governatore si partí, e andò a dormire la notte seguente in un certo piano con territorii scoperto e senza alberi, per poter la mattina seguente giungere a mezzogiorno a Caxamalca, che dicevano che stava vicina. Quivi vennero messaggieri d'Atabalipa con robbe da mangiare per li cristiani. La mattina per tempo il governator si partí con le sue genti bene in ordinanza, e giunse da una lega presso a Caxamalca, e quivi aspettò che la sua retroguardia arrivasse e si mise seco; poi, per fargli con bell'ordine entrare nella città, fece di tutte le sue genti tre schiere, e cosí poi caminò avanti, mandando messi ad Atabalipa che venisse a Caxamalca, che quivi si vedrebbono.
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