Pagina (913/1486)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Poi fece porre su la piazza gl'Indiani che erano stati fatti prigioni la notte avanti, perché li cristiani ne prendessero per sé quelli che lor bisognavano per lor servigio, e tutti gli altri fece liberare perché se n'andassero alle case loro, percioché di diverse provincie erano, e Atabalipa li conduceva per mantener le sue guerre e per servirsene nel suo grosso esercito. Furono alcuni d'opinione che si dovessero ammazzar tutti gl'Indiani che erano atti alla guerra, o che loro si tagliassero le mani; ma il governatore non l'acconsentí, dicendo che non era bene ad usare cosí gran crudeltà, e che, se bene era grande la potenzia d'Atabalipa, e poteva gran numero di gente raccorre, assai senza comparazione era maggiore il potere del grande Iddio, che per la sua infinita bontà sempre aiuta i suoi; e che tenessero di certo che egli, che gli aveva liberati dal pericolo del giorno avanti, li libererebbe anco per l'avvenire, poiché la lor intenzione era buona di tirar quelli infideli al suo servigio e al conoscimento della sua santa fede; e che non si volessero agl'Indiani assomigliare nella crudeltà e sacrificii che quelli fanno di coloro che prendono nelle guerre, e che ben bastavano quelli che erano morti nella battaglia, perché quelli altri, che erano stati come pecore menati, non dovevano morire né ricever danno alcuno. E cosí furono sciolti e fatti liberi.
     
     
      Della gran quantità delle vesti che ritrovorono in Caxamalcha, e dell'armi, e del modo del combattere che tengono gl'Indiani.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





Indiani Atabalipa Indiani Atabalipa Iddio Indiani Caxamalcha Indiani