L'alloggiamento dove Atabalipa stava il giorno era un balcone sopra un orto, e presso v'era una camera dove dormiva, con una finestra che rispondeva sopra al cortile e allo stagno; e il balcone medesimamente sopra al cortile rispondeva. Le mura stavano ingessate d'un bitume vermiglio assai meglio che magra, e luceva molto, e i legni del detto erano del medesimo colore tinti. L'altro appartamento di fronte era con quattro volte tonde come capanne, tutte quattro incorporate in una, e stava ingessato di color bianco come neve; gli altri duo appartamenti erano case per suo servizio. E dalla parte dinanzi di questo alloggiamento discorre e passa un fiume.
Narrazione in qual modo Atabalipa si fece signore d'un gran stato dopo la morte del Cusco suo padre. Della grandezza d'oro e d'argento ed edificii quali si ritrovano nella città del Cusco. Della città di Collao; della provincia Guaneso e Chincha, abbondantissime di miniere d'oro e d'argento, e come lo cavano, e della gran quantità che n'offerisce Atabalipa per suo riscatto.
S'è detto della vittoria che i nostri ebbero nella battaglia e prigionia d'Atabalipa, e della maniera del suo campo ed esercito; diciamo ora un poco del padre di lui, e come si fece signore, e d'altre cose della grandezza sua, secondo che Atabalipa stesso al governatore raccontò. Il padre suo adunque, chiamato il Cusco, signoreggiò tutta quella contrada, tal che in piú di trecento leghe di paese l'obedivano e li davano tributo. La propria sua patria fu una provincia piú in là di Guito, e perché ritrovò quella terra, dove poi stette, assai deliziosa, abondante e ricca, vi si fermò e pose nome ad una città dove stava la città del Cusco.
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