Perché ogni dí venivano caciqui a vedere e parlare col governatore, ve ne vennero fra gli altri duoi chiamati caciqui delli ladroni, perché le lor genti assaltano e assassinano quanti passano per quella terra loro: e questi stanno per il cammino che va al Cusco. In capo di sessanta giorni doppo la presa d'Atabalipa, un cacique della terra dove sta quella gran moschea e il guardiano stesso di quella vennero davanti al governator, e dimandato Atabalipa chi questi fossero, glielo disse, e soggiunse che egli aveva piacer del venir loro, perché voleva al sacerdote far pagar le mentite che gli aveva dette: e dimandò una catena per gettargliela al collo, poiché gli aveva già consigliato che guerreggiasse con cristiani e che gli avrebbe ammazzati tutti, che cosí gli aveva detto l'idolo, e poiché aveva anco al Cusco suo padre detto, stando su la morte, che non morrebbe di quella infermità. Il governatore fece venire la catena ed egli incatenò quel sacerdote, dicendo che non lo sciogliessero finché facesse venir tutto l'oro della moschea, perché lo voleva dar a' cristiani, poiché il suo idolo era bugiardo: "E ora vedrò, - soggiunse, - se esso ti torrà questa catena, poiché tu dici che egli è il tuo Dio". Il governatore e il cacique che era con questo sacerdote venuto mandarono i loro messi, perché l'oro della moschea venisse con quanto il cacique n'aveva: e il ritorno dicevano che sarebbe stato fra cinquanta giorni. Ma, avendo con tutto questo il governatore inteso che nella provincia si facevano gente, e che in Guamachuco (che è lontana tre giornate da Caxamalca) se n'erano raunate molte da guerra, vi mandò Fernando Pizarro con venti da cavallo e alquanti da piedi, per sapere quello che questo fusse, e perché si facesse condurre l'oro e l'argento che in Guamachuco stava.
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