Poi andò a dormir ad una gran terra posta presso al mare, ed è chiamata Guarua, e ben situata e con grandi edificii e alloggiamenti: li nostri vi furono ben serviti dalli signori della terra e da' loro Indiani, e n'ebbero quanto faceva lor per quel dí di bisogno. Il dí seguente andarono ad alloggiare a Gliachu, alla qual terra i nostri posero nome delle Pernici, perché in ogni casa vedevano molte pernici poste in gabbie. Gl'Indiani di questo luogo uscirono molto pacifici co' nostri, e fecero gran festa al capitano e lo servirono assai bene, ma il cacique di questa terra non comparse giamai. L'altra mattina si partí il capitano per tempo, perché gli fu detto che la giornata era lunga, e mangiò la mattina in una gran terra chiamata Suculacumbi, ch'ha cinque leghe di strada. Il signor di questo luogo con gl'Indiani suoi amichevolmente raccolsero i nostri, dando loro a mangiare per quel dí; e sul vespero partí il capitano da questa terra, per poter il dí seguente giungere alla moschea, e passò un gran fiume a guazzo, e andò ad alloggiare la sera in un luogo lungi dalla terra della moschea una lega e mezza. L'altro dí, che era domenica, il capitano cavalcò, e senza uscir da' luoghi abitati e pastinati d'alberi giunse a Pacachama, che è la città dove era quella moschea ricca; a mezzo camino ritrovò un'altra terra, dove mangiò.
Il signor di Pacachama uscí con tutti li principali a ricevere come amici i nostri, mostrando lor molta amorevolezza. Il capitano alloggiò co' suoi in certe stanze grandi, che erano da una banda della città, e fece tosto a coloro intendere che egli per ordine del signore governator veniva per l'oro della moschea, che il cacique aveva comandato che li desse: e che perciò dovessero tosto ragunarlo e darglielo, e portarlo dove il governatore stava.
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