Il capitan Pizarro stette con lui gran pezzo contendendo sopra di questa andata, e finalmente restarono che quella notte vi si penserebbe meglio, e la mattina si risolverebbono. Il capitan cercava di ridurlo con buone ragioni, per non sollevar e porre la terra in tumulto, perché n'averebbe potuto seguir danno alli tre Spagnuoli che erano andati al Cusco. La mattina seguente Chilicuchima andò a trovarlo e gli disse che, poiché egli voleva che andasse, non poteva altramente fare, e che perciò andrebbe e lascierebbe un altro capitano con quelle genti da guerra che quivi aveva. Quel dí ragunò ben trenta carichi d'oro basso, e apuntò di dover partire fra due giorni: e in questo tempo vennero da trenta o quaranta carichi d'argento, e i nostri sempre stettero con molte guardie e con li cavalli insellati, perché vedevano quel capitano d'Atabalipa cosí potente di gente che, s'avesse dato di notte lor sopra, gli averebbe fatto molto danno.
Questa città di Xauxa è assai grande ed è posta in una bella valle, ed è contrada molto temperata e fertile, e presso la terra scorre un fiume molto furioso; la città sta fatta al modo di quelle di Spagna, con le strade bene ordinate e acconcie. A vista di Xauxa sono molte altre terre che gli sono suggette, e tanta moltitudine di gente ha questa città con suo contorno che, al parer degli Spagnuoli, ogni giorno si ragunavano insieme nella piazza principale di questo luogo centomila persone: e con tutto questo stavano l'altre piazze e i mercati cosí pieni di gente, che pareva che non vi mancasse persona alcuna.
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