E v'erano uomini che avevano cura di annoverar tutte queste genti, per saper quelli che venivano a servire alla gente di guerra; altri avevano il carico di guardar a quanti nella città entravano. Chilicuchima tenea i suoi maiordomi e fattori, che aveva pensiero di proveder le genti delle provisioni ordinarie, e teneva molti maestri che lavoravano legname, con altre molte grandezze che per suo servigio teneva e per la guardia di sua persona, e teneva in casa tre o quattro portieri. In effetto, e nell'esser servito e in tutte l'altre cose imitava il suo signore, e in tutta quella terra era molto temuto, perché era valente uomo, e per ordine d'Atabalipa aveva conquistato piú di seicento leghe di contrada: e fece molte battaglie campali e in cattivi passi, e fu sempre vincitore, di modo che non gli restò cosa da conquistar in tutta quella terra.
Fanno ritorno a Caxamalca insieme col capitan Chilicuchima e passano per la città di Tambo, Tomsucanca, Guaneso, Pincosmarca, Guari, Guacango, Piscobamba, Agoa, Concuco, Andamarca e d'indi a Caxamalca. Delle cerimonie usate da Chilicuchima e altri signori principali nell'entrar a far riverenza ad Atabalipa.
A' venti di marzo si partí di Xauxa il capitan Pizarro per ritornarsi alla città di Caxamalca, e con lui andò Chilicuchima; e per le medesime giornate se ne venne fino a Pombo, dove riesce la strada reale del Cusco, e quivi stettero quel giorno e l'altro. Poi partendo andarono per certe campagne piene di pecore, e alloggiarono la sera a certe gran stanze: e quel dí nevicò molto.
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